Jungler è una startup “giovane e dinamica” e non è una frase fatta. Se volessimo darle una definizione, potremmo trovarla nella categoria dei marketplace influencer, spazi digitali in cui la domanda delle aziende e l’offerta degli influencer si incontrano. Si distingue dalle diffuse Digital Agency e Influencer Agency poiché offre un servizio scalabile e automatizzato, garantendo al brand il massimo controllo sulle campagne, sia in fase di start che di monitoraggio.
Jungler. Per aziende che cercano ambassador
In Italia è il primo progetto di questo tipo ed è stato ideato e realizzato da tre ragazzi che hanno visto nuove opportunità nel segmento dell’Influencer Marketing.
Chi sono? Simone Scaglia, Irene Jin e Luca Giacomella.
I tre hanno sposato fin dall’inizio l’idea di Simone di creare un marketplace-as-a-service, rendendo la ricerca di ambasciatori sul web un servizio accessibile e facilmente fruibile per gli operatori del settore Viaggi e Turismo.
L’idea sulla carta si è trasformata velocemente in un progetto concreto già a giugno 2019, ma la vera spinta è arrivata con la partecipazione al programma di accelerazione LVenture, un percorso di 5 mesi che ha permesso di presentare la startup di fronte ai migliori investitori italiani.
Nel 2020, con la pandemia, hanno deciso di ampliare l’offerta anche ad altri settori, trasformando le collaborazioni tra aziende e micro-influencer in una risorsa importantissima per chi ha voluto continuare a pubblicizzarsi durante il lockdown (e anche dopo).
Una piattaforma intelligente che connette aziende e influencer
Ma come funziona Jungler? Distinguiamo innanzitutto i due player del marketplace: le aziende e gli influencer. Ogni attore ha una modalità di ingresso e di utilizzo del servizio differente, vediamo insieme come.
Jungler per gli influencer
Fanno parte della rosa di Jungler circa 900 micro-influencer, cioè con un numero di follower che si aggira tra i 10.000 e i 150.000, che operano tra l’Italia, la Spagna e il Portogallo. I creator possono candidarsi spontaneamente sulla piattaforma e vengono ammessi solo dopo un’attenta selezione e un processo di verifica della qualità dei loro profili e dei loro follower.
Gli influencer che superano la selezione diventano ufficialmente parte della crew di Jungler e possono candidarsi per le campagne proposte dalle aziende. Se selezionati, potranno produrre i contenuti previsti dalla campagna e sottoporli all’azienda, pubblicandoli solo dopo aver ricevuto la loro approvazione.
Jungler per le aziende
Jungler è assolutamente democratica, come dice Irene Jin: “La piattaforma è semplice e funzionale, per cui tutti possono utilizzarla. Cosa ancora più importante è che non ci sono barriere di budget all’ingresso, questo significa che anche una micro-impresa può investire in Influencer Marketing”.
Come fa l’azienda ad usufruire del servizio? Per prima cosa deve registrarsi sul sito jungler.io e accedere con le credenziali scelte. Dopo questo step può inserire tutte le informazioni utili sulla campagna e consultare i profili di Influencer che hanno inviato la loro candidatura, valutandone il portfolio e la proposta economica. Dopo aver scelto il suo nuovo ambassador, l’azienda riceve i contenuti in approvazione e monitora l’andamento della campagna dopo la sua pubblicazione.
Jungler non è un’influencer agency. È molto di più
Nel futuro di Jungler i co-founder vedono un vero e proprio social commerce, in cui ad incontrarsi non saranno solo aziende e influencer, ma anche gli utenti. Fino ad allora, i primi due player possono instaurare collaborazioni davvero vantaggiose, con risultati autentici e misurabili.
Simone e Luca ci ricordano il valore aggiunto della piattaforma: “la possibilità di creare e gestire campagne di Influencer Marketing in un unico marketplace-as-a-service, dando l’opportunità anche alle PMI di digitalizzarsi e di sviluppare nuove forme di strategie pubblicitarie per il loro business”.
Sei un’azienda o un influencer e vuoi salire a bordo di Jungler? Contattaci su jungler.io.