Too Good To Go è un’applicazione nata con la missione di combattere lo spreco alimentare, tra le cause del riscaldamento globale. Ogni anno finiscono nella pattumiera 51 tonnellate di cibo al secondo, circa un terzo del totale dei prodotti alimentari coltivati, lavorati e stoccati nel mondo. Un numero considerevole non solo da leggere, ma anche per l’impatto sulle emissioni di CO2 nell’atmosfera.
Lo spreco degli alimenti, infatti, implica sia uno sperpero delle risorse impiegate per produrli, sia l’aumento dell’effetto serra generato dalle discariche che smaltiscono quotidianamente il cibo non consumato. Contribuire a diffondere la cultura del consumo consapevole significa invertire la rotta verso l’esaurimento delle risorse a disposizione del pianeta e prenderci cura delle generazioni attuali e future.
Come funziona Too good to go
L’app nasce nel 2015 in Danimarca da un’idea della CEO Mette Lyke, che oggi guida un team di oltre 500 “Waste Warriars” in tutto il mondo. In Italia Too Good To Go è arrivata nel gennaio 2019, sotto la guida del Country Manager Eugenio Sapora ed è stata lanciata partendo da città come Milano. In questi due anni, la B Corp è riuscita a coinvolgere oltre 75.000 aziende, principalmente supermercati e ristoratori, ottenendo oltre 3 milioni di download di utenti iOS e Android.
Utilizzarla è davvero semplice: basta scegliere l’attività commerciale di proprio interesse in zona, prenotare una Magic Box, pagare e portarla con sé, a casa o in ufficio. In questo modo si può acquistare del cibo delizioso a circa un terzo del suo valore. Ogni box costa infatti tra i 3,00 € e i 5,00 € e può contenere diversi pezzi, in base alla disponibilità e alla scelta dell’esercente. Per esempio, una panetteria può inserire nelle box anti-spreco panini, pizze, crostate, oppure una caffetteria può mettere in vendita i cornetti sfornati al mattino e rimasti in vetrina. Anche i supermercati possono aderire a Too Good To Go per smaltire i prodotti in scadenza imminente.
Un grande vantaggio per le aziende, i consumatori e anche l’ambiente. Il cibo fresco di giornata può essere felicemente mangiato, invece di finire tra i rifiuti, il costo di acquisto si riduce e il ristoratore potrà fidelizzare i clienti che hanno apprezzato i suoi prodotti, vedendoli tornare più e più volte.
Sensibilizzare l’Italia contro lo spreco alimentare
L’applicazione è tra le più scaricate sugli store nella categoria Cibi e bevande, grazie all’impegno del team e ai valori condivisi da milioni di persone in tutto il mondo. A supporto, sono tantissime anche le attività di comunicazione mirate alla promozione dell’iniziativa e al coinvolgimento del pubblico sui canali digitali. Sul sito ufficiale di TGTG Neri Marcorè dà un volto al Patto contro lo spreco alimentare a cui tutti siamo invitati ad aderire, partendo da una spesa più responsabile alla conservazione corretta dei cibi
A marzo nel programma Le Iene è stato dedicato un intero servizio alla B Corp e tantissime sono le testate online che ancora oggi continuano a parlarne, grazie anche all’ultima campagna post festività pasquali #SaveTheColomba. Sarà valida dal’8 al 25 aprile per recuperare i dolci invenduti come colombe e uova di cioccolato, riciclabili in ricette creative per diverse settimane dopo la loro produzione. Piccoli gesti che possono fare davvero la differenza, considerando che oltre il 25% delle calorie derivate dal cibo e prodotte per l’uomo non vengono assunte.
Green Food Influencer per Too Good To Go
Il movimento ha conquistato anche i social media, a partire da Instagram con l’hashtag #toogoodtogo, utilizzato già oltre 71mila volte da aziende, clienti e influencer. Proprio questi ultimi hanno dato un boost all’iniziativa, soprattutto all’estero, invitando le loro community a provare il servizio educandole sul consumo e l’acquisto responsabile di cibo. Tra le campagne di Influencer Marketing c’è anche quella a cura della divisone spagnola di Jungler, con post e stories visibili sul profilo ufficiale dell’azienda.