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Ne avrai sentito parlare sempre più spesso negli ultimi anni. Sono i Green influencer, gli attivisti digitali che creano consapevolezza intorno al cambiamento climatico e la tutela del pianeta. 

In Italia abbiamo decine di influencer dell’ambiente, giovani e preparatissimi, che stanno avendo un impatto positivo sulle nuove generazioni, quelle che usano i social come spazio di informazione e militanza. I dati dimostrano come i loro acquisti siano diventati più consapevoli, indaghino sulla sostenibilità dei brand prima di sceglierli, si indignino di fronte a una palese opera di greenwashing e facciano sentire apertamente la loro voce, senza remore. 

In che modo riescono ad avere tanta risonanza nel pubblico? Grazie al loro impegno cristallino verso la community. 

L’identikit del Green influencer: chi è e in cosa si impegn

Provando a dare una definizione, il Green influencer è un creator che usa la sua visibilità per sensibilizzare le persone su temi quali il riscaldamento globale, l’educazione ambientale, la sostenibilità domestica o imprenditoriale, il greenwashing e la filosofia Zero Waste. Per citarne alcuni. 

Gli specialisti dell’influencer marketing hanno inserito i Green influencer nella categoria genuinfluencer, ovvero “influencer particolari che si caratterizzano per la loro genuinità di immagine, di espressione, di comunicazione”, come spiega Alice Avallone in un’intervista a Morning Future

Il loro obiettivo è divulgare, più che monetizzare, per offrire informazioni affidabili, frutto di studi e ricerche provenienti da fonti attendibili. In netto contrasto con le fake news e tutti i tipi di washing a cui assistiamo quotidianamente. 

La fascia d’eta dei Green influencer rientra tra due generazioni: i Millennials (nati tra gli anni ‘80 e il 2000) e la Gen Z (nati dopo il 2000). Usano canali di comunicazione popolati principalmente da giovani, come Instagram e TikTok, ma anche blog personali, portali editoriali e YouTube. 

Il loro linguaggio è semplice e accessibile, per raggiungere un pubblico ampio con i propri messaggi. Essere vicini alle persone li rende un modello a cui ispirarsi, di cui condividere opinioni e replicare comportamenti ecosostenibili, a prova di ambiente. 

I Green influencer guardano al lato buono dei social: quello educativo per gli utenti e ricco di opportunità per le aziende che vogliono contribuire, con il proprio operato, a lasciare un impatto positivo sul pianeta e le persone che lo abitano, proprio come sottoscritto nell’Obiettivo 13 dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo sostenibile dei Paesi membri dell’ONU. 

Sono micro o macro-influencer, con community spesso al di sotto dei 100.000 membri, ma molto attive e con un engagement rate più alto dei colleghi di altri settori. 

Secondo una ricerca di Buzzoole del 2020, Instagram è il social preferito dai Green influencer (conquistando il 76,6% dei contenuti pubblicati). Dato sicuramente da aggiornare dopo l’esplosione di TikTok in Italia nell’ultimo biennio. 

Le tematiche calde per i Green influencer sono raggruppabili in tre categorie: cibo, moda e ambiente. 

Green influencer italiani in ambito food: qual è la loro missione e chi sono

L’impegno degli attivisti ambientali digitali è offrire consigli e diffondere consapevolezza sul cibo che portiamo in tavola, sulla in-sostenibilità degli allevamenti e delle colture intensive, sulla stagionalità dei prodotti alimentari, sul loro utilizzo, riciclo e corretta conservazione.

Sono tre i motivi che spingono i Green inflencer in ambito food a investire nei loro progetti di divulgazione: 

  • aiutare le persone a mangiare in modo più sano; 
  • abbattere gli inutili sprechi di cibo e, conseguentemente, di risorse del pianeta: dall’acqua alle fonti di energia; 
  • spingere ad acquistare prodotti controllati e genuini, come quelli provenienti da agricolture e allevamenti a km0. 

Tra i Green influencer più conosciuti in Italia nel segmento alimentazione citiamo: 

  • Lisa Casali, su Instagram @ecocucina, ambasciatrice WWF per la sostenibilità, la cui missione è contribuire a ridurre l’impatto ambientale a partire dal cibo;
  • Carlotta Perego, meglio conosciuta come @cucinabotanica, autrice dell’omonimo libro, si impegna a diffondere la cultura della cucina vegan, con focus sul riciclo e la lotta agli sprechi; 
  • Stella Bellomo, come Carlotta promuove la cucina vegana, elargendo consigli di vita green e sostenibile adatte a tutta la famiglia, con un impatto zero waste. 

Green influencer italiani in ambito fashion: per una moda più sostenibile

Il fashion è uno dei settori più inquinanti al mondo, causa di una quantità di emissioni di carbonio che si aggira tra il 2% e il 10%. A cui si aggiunge l’inquinamento del 20% delle risorse idriche potabili. Puoi approfondire tutti i dati in questo articolo del Parlamento Europeo. 

Capirai che l’impegno delle Green influencer in ambito moda è di portare tali tematiche nelle case degli Italiani, per generare comportamenti di acquisto più consapevoli, virando verso brand sostenibili e il riciclo dei capi presenti nell’armadio.

Impatto ambientale dell'industria tessile

Fonte: www.europarl.europa.eu

Carotilla, il nome d’arte di Camilla Mendini, è un’attivista ambientale e fashion designer italiana, trapiantata in Florida. Oltre a sensibilizzare il pubblico verso l’impatto ambientale dell’industria fashion, ha fondato un brand sostenibile, Amorilla, basato su tessuti rigenerati o provenienti dalle rimanenze dei brand di lusso. Un impegno concreto contro il fast fashion.

Camilla Agazzone è un altro nome di riferimento nel panorama italiano. Nelle storie su Instagram offre consigli per gestire la casa in modo ecologico, dalla raccolta differenziata alla riduzione degli sprechi, con particolare focus sulla moda circolare e il beaty sostenibile. 

Green influencer italiani ambientalisti: chi sono i più importanti oggi

Alex Bellini, Telospiegasofia, Giorgia Pagliuca e Cristina Coto (conosciuta per i suoi video dedicati al presunto greenwashing del Jova Beach Party) sono solo alcuni dei nomi rilevanti nel panorama dei Green influencer ambientalisti. I loro contenuti social sono calzanti e costellati da dati, esempi pratici e testimonianze sull’impatto che i singoli e i potenti hanno sull’ambiente.  

Le loro piattaforme preferite sono Instagram, TikTok ma anche YouTube, che pullula di video di sensibilizzazione verso il cambiamento climatico, ma anche verso l’impegno (profuso o meno) di politici e mega imprenditori nei punti dell’Agenda 2030. 

Quando ingaggiare un Green influencer se hai un’azienda?

Primo suggerimento tra tutti: non cadere nella trappola del greenwashing. Se la salvaguardia ambientale e la sostenibilità sono tra i valori fondanti della tua azienda o li stai introducendo con gesti concreti, allora ingaggiare un Green influencer può essere una buona idea. 

Il rischio delle attività di Green marketing è di generare crisi dove ci sono scheletri negli armadi. Essere onesti con il pubblico, ammettere i propri errori e spiegare come l’azienda vi sta ponendo riparo nei fatti è ciò che le persone si aspettano dai brand. 

Altro suggerimento: non coinvolgere influencer solo in campagne di vendita, soprattutto nel caso degli attivisti ambientalisti. Ingaggiali in progetti di medio-lungo periodo, in cui l’azienda si impegna a diminuire il suo impatto sull’inquinamento o a promuovere una cultura della sostenibiità nel proprio pubblico. In questo modo otterrai due effetti positivi: aumenterai la visibilità del tuo brand e ne migliorerai la reputazione, con benefici indiretti anche sulle vendite. 

Se la tua azienda è green, lo è sempre, non soltanto nelle ricorrenze. Comunica il tuo impegno verso l’ambiente seguendo una strategia e creando contenuti efficaci durante tutto l’anno. Risulterai più credibile e aumenterai il tuo contributo verso la salvaguardia dell’ambiente. 

Stai pensando alla tua prima campagna di Green influencer marketing? Contattaci per presentarci il tuo progetto in una call conoscitiva. Il team Jungler ti affiancherà dall’ideazione al monitoraggio dei dati, per massimizzare i risultati e calcolare il ritorno del tuo investimento. 

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